WEAKLY TYPED CODERS

Sabato sono stato al ferrara.js, prima conferenza interamente dedicata a javascript in quel di Ferrara. La conferenza di per se è stata abbastanza mediocre: talk interessanti alternati ad altri piuttosto banali o fatti proprio male. In ogni caso è stata una bella esperienza perchè vissuta nella città dove ho studiato e in compagnia di alcuni vecchi compagni di università.

La conferenza mi ha permesso di consolidare un’idea che da tempo fa capolino nella mia mente quando interagisco con sviluppatori frontend o semplicemente quando mi trovo in mezzo a loro. Esiste uno stereotipo dai connotati marcatissimi:

1 il fe dev odia windows, microsoft e si fa sfuggire un sorrisetto misto tra compiacimento e compassione per chi invece usa una qualche tecnologia microsoft o peggio ne è entusiasta. 2 il fe dev di solito non conosce quasi niente del mondo .net e dell’offerta di microsoft per gli sviluppatori (fe e non solo). Questo però non gli impedisce di spassarsela col punto 1. 3 il fe dev considera il mac l’unico device su cui si possa lavorare (alcune rarissime eccezioni usano pc con linux ma per questioni puramente economiche e in attesa di poter acquistare un mac). 4 il fe dev deve ricoprire il suo mac di adesivi. Partendo dal presupposto del punto 3 deve in qualche modo distinguersi dalla massa. E lo fa con gli adesivi. 5 il fe dev snobba tutto quello che non capisce: “se non si fa con javascript non ne vale la pena”. 6 il fe dev è un essere ermafrodita. Da quando esiste node.js è una creatura completa e basta a se stesso. Ma alla luce del punto 5 spesso i be sviluppati da un fe dev… lasciamo perdere va! 7 il fe dev segue le mode. Non sa perchè usa angular, node, gulp, yeoman, sublime, il mac etc… sa solo che si fa così perchè lo fanno tutti. 8 il fe dev ama dipendere da pacchetti banali che a loro volta dipendono da altri pacchetti che dipendono da… il tutto funziona finchè nessuno tocca niente.

Fuori dallo stabile dove si teneva la conferenza, in un gigantesco prato verde che ci separava delle mura storiche della città, c’era un gregge di pecore al pascolo. Poco distante si potevano vedere anche pecore 2.0.